Blog Sciabile Onlus (23)
20 anni di SciAbile
BMW SCIABILE COMPIE 20 ANNI. IL PROGETTO D’INCLUSIONE SOCIALE NATO DALLA COLLABORAZIONE TRA LA SCUOLA DI SCI SAUZE D’OULX PROJECT…Nasce Bianco Miraggio
Da una piccola idea spesso e volentieri si crea una grande opportunità! Così è stato per i bambini della scuola…SCIABILE E I BIMBI DELLE ELEMENTARI DI SAUZE D’OULX
Da una piccola idea spesso e volentieri si crea una grande opportunità! Così è stato per i bambini della scuola…#ilmiolavoroèdifferente
Ad oggi sono presenti sul territorio nazionale numerosi progetti dedicati all’insegnamento dello sci alpino a persone che hanno delle disabilità.…Il fortunato incontro
Il fortunato incontro nell’autunno 2018 tra la Fondazione Ballerini, che ha come mission quella di aiutare i bambini nella fascia…CHE “GIOIA” … CAMPIONESSA ITALIANA!
E’ proprio vero che il lavoro ripaga e a volte anche profumatamente. Così è stato per la nostra Gioia Ragosta…3°-4°-5° elementare... dalla teoria alla pratica con sciAbile
La vita ci insegna che non basta studiare ed avere tutte le conoscenze teoriche, quello che si apprende va messo in pratica per essere metabolizzato e capito fino in fondo.
Lo scopo del quarto incontro con la scuola elementare di Sauze d’Oulx è stato proprio questo. Cercare di mettere in pratica la lezione teorica sulla disabilità fatta il 12 dicembre 2018, interagendo direttamente con bambini davvero speciali che hanno delle disabilità.
I maestri di sci di Sciabile della scuola sci Sauze Project, coordinati dalla responsabile Chiara Garberoglio, hanno dato appuntamento alle maestre e ai bimbi delle classi 3-4-5 elementare di Sauze d’Oulx presso il campetto scuola Funny Land dove partono tutte le ore di sci di Sciabile.
La lezione pratica sul campo è cominciata alle ore 9.00 con una precisa spiegazione da parte di Chiara sulla differenza tra disabilità e handicap dove la disabilità indica qualcosa che si ha in maniera permanente mentre l’handicap una situazione che può variare a seconda dell’aiuto esterno che si può ricevere.
Chiara: ”allora bimbi immaginatevi che nella vostra classe ci sia un bimbo che abbia una disabilità motoria e che non possa camminare, andare a scuola a piedi, fare le scale, andare a scrivere alla lavagna e correre nell’intervallo come fate voi. In una scala da uno a dieci la sua disabilità è dieci perché non può camminare.
Immaginatevi se per arrivare in classe tutte le mattine dovesse fare venti scalini, anche il suo handicap sarebbe dieci giusto? Perché lui le scale con la sedia a rotelle non le può fare. Ma se nella scuola ci fosse un ascensore che lo porta alla classe il suo handicap scenderebbe a zero giusto? Perché grazie all’ascensore può arrivare in classe senza problemi.
Allo stesso modo se i suoi compagni avessero paura di lui, lo lasciassero da solo nell’intervallo, se la maestra non lo coinvolgesse nelle attività della classe, se non spiegasse ai compagni quali siano le sue necessità e come comportarsi con lui il suo handicap sarebbe 10. Ma se la maestra aiutasse i compagni a capire le sue difficoltà, spigasse come si può aiutarlo, insomma se gli altri bimbi imparassero a conoscerlo e a non avere pare del “suo essere diverso”, allora sarebbe un bambino proprio come tutti gli altri, con cui giocare, imparare, fare merenda e magare anche litigare qualche volta. E così il suo handicap andrebbe nuovamente a zero!
Bene.. oggi voi siete venuti fin qui al Funny Land per fare proprio questo, limitare gli handicap che i bambini della cooperativa Girotondo potrebbero avere.
Tutti voi sapete sciare e sapete quanto a volte sia faticoso rialzarsi da soli, mettersi gli scarponi e i guanti e camminare con gli sci in spalle. Il vostro compito di oggi è quello di aiutare questi bimbi a fare tutte queste cose e fare in modo che si divertano proprio come vi divertite voi e che tornino a casa con un sorriso grande grande.”
Dopo questa bellissima spiegazione condita da tante domande e curiosità dei bimbi Chiara ha passato la parola al mitico maestro Oscar Bouvet, idolo indiscusso dei bambini dal 1990!
Oscar ha infatti simulato una lezione su sedia, nel caso in cui una persona disabile non abbia possibilità di farlo stando in piedi, con l’aiuto della piccola Irene, di Angelo e Mathias .
I bambini hanno potuto osservare tutte operazioni di preparazione, dalla vestizione al posizionamento dalla sedia a rotelle al guscio, fino alle manovre necessarie per poter prendere la seggiovia e finalmente sciare in libertà.
Oscar: “bimbi dovete pensare che anche se chi è sulla sedia non può sciare con le proprie gambine come fate voi, può comunque darmi una mano a fare la curva, basta alzare il braccio nella direzione della curva che si vuole fare ed inclinare la testa. E sapete cos’è la cosa bella? Che a fine giornata si divertono esattamente come voi e sono felici di tornare a casa dalla propria mamma!”.
La vera motivazione della spiegazione di Oscar sulla sedia è stata quella che finalmente hanno potuto incontrare la mitica Cocca Visconti, una meravigliosa ragazza di cui hanno tanto sentito parlare nelle lezioni precedenti.
Cocca ha una tetraparesi distonica dovuta a delle complicazioni durante il parto che le impedisce di controllare i muscoli e di conseguenza i movimenti. Cocca fa anche fatica a parlare e tante volte capirla è davvero difficile. Per i bimbi è stato un incontro davvero forte e quando l’hanno incontrato è calato un silenzio ed un imbarazzo generale. Prezioso è stato l’intervento di papà Davide che ha fatto capire ai bimbi che anche se Cocca può sembrare diversa e un pochino strana è una persona molto intelligente e con tanta voglia di fare. Cocca infatti ha appena presentato la sua tesi di laurea ed è molto attiva nell’organizzazione la sua associazione che si chiama Cerchio delle Abilità, che porta qui a Sauze bimbi e ragazzi che come lei hanno dei deficit motori ma anche tanta voglia di sciare
Finalmente verso le ore 10.00 si entra nel vivo della pratica a seguito dell’arrivo dei bimbi della cooperativa Girotondo. E’ stato bellissimo vedere con quanta serietà, coinvolgimento ed energia i bimbi delle elementari si siano adoperati per mettere in pratica quello che gli era stato spiegato poco prima. Hanno aiutato i loro coetanei ad attrezzarsi, a prendere il tappeto, ad impugnare i bastoncini e gli sono corsi dietro come matti quando facevano la loro discesa sugli sci… sempre più veloce, sempre più veloce!
Il risultato è stato una fusione di sorrisi, grida, schiamazzi e anche cadute … la disabilità dei bambini è rimasta, ma l’handicap quello non c’era su quel campetto, e dall’esterno quello che si vedeva erano solo bambini che si stavo divertendo insieme.
Le soprese non sono finite e la giornata è stata un crescere di emozioni.
Verso le 12.00 è infatti arrivato anche Matteo, un ragazzo di 31 anni autistico, che come Cocca, scia con il progetto Sciabile da molti anni. I bambini hanno visto nelle lezioni teoriche video e immagini di Matteo sulla progressione dei suoi miglioramenti e già in aula erano stati molto colpiti dal fatto che Matteo ci avesse messo otto anni per raggiungere un livello base a spazzaneve. Come per Cocca sono stati molto discreti e silenziosi. Hanno osservato Matteo mettersi gli scarponi, i guanti, il casco e gli sci, e l’hanno visto da lontano veder fare quel tappetino con tutta facilità quando otto anni fa sembrava davvero una missione impossibile.
Non hanno fatto tante domande ma hanno osservato moltissimo e hanno metabolizzato quelle immagini e foto che gli avevamo fatto vedere l’anno scorso e siamo sicuri che avendo visto Matteo hanno davvero capito che tutti possono imparare e migliorare anche a costo di metterci tantissimo tempo.
Dopo tutto si sa, i bimbi sono delle spugne che assorbono tutto quello che gli si dice, ma ancora di più imparano quello che vedono fare agli altri e capiscono fino in fondo quando sperimentano in prima persona.
Noi maestri di sci del progetto Sciabile con questi incontri di sensibilizzazione vorremmo fare in modo che “queste piccole spugne” assorbissero il più possibile sani principi, atteggiamenti positivi e costruttivi, una certa apertura mentale verso il diverso, che capiscano che aiutare gli altri ci fa stare bene, ci può rendere più felici di quando si batte il livello dell’ultimo gioco della playstation.
Perché al di là di tutte le differenze, tutti ma proprio tutti vogliamo essere felici.