CHE “GIOIA” … CAMPIONESSA ITALIANA!
E’ proprio vero che il lavoro ripaga e a volte anche profumatamente.
Così è stato per la nostra Gioia Ragosta classe 2000. La sua vita ha subito una battuta d’arresto in seguito ad un brutto incidente nel 2016, ma grazie alla sua forza d’animo, alla tenacia e al suo buon umore Gioia ha ripreso in mano il suo futuro e nonostante le difficoltà ha voluto ricominciare a sciare, disciplina che ha tanto amato e praticato fin da bambina.
Gioia ha infatti rimesso gli sci ai piedi lo scorso inverno 2017-2018 grazie all’aiuto del Progetto Sciabile e al sostegno di tutto il paese di Sauze d’Oulx.
Giulia Gros, maestra di sci: ” Dopo l’incidente sono stata la prima a portare di nuovo Gioia a sciare e ho avuto la conferma che lo sci è come andare in bicicletta, una volta imparato non si scorda mai. Abbiamo fatto giusto un tappetino dei principianti per rompere il ghiaccio e poi ci siamo subito lanciate in pista. Avete presente la felicità estrema che può provare un bambino che riceve il suo giocattolo preferito per Natale? Ecco… negli occhi di Gioia sono riuscita a vedere tutta l’emozione e la felicità di una ragazza che dopo un percorso ed un esperienza così difficile si poteva sentire finalmente di nuovo libera e indipendente”.
Perché è proprio questa la sensazione che tutti hanno quanto si scia: libertà, vento in faccia, leggerezza, voglia di spingersi sempre oltre, divertimento, velocità e controllo.
Ma lo sci, come lo sport in generale, è molto di più. E’ un’opportunità, un’occasione per avere di nuovo un obiettivo, uno scopo e traguardo da raggiungere.
Così è stato anche per Gioia che, dopo aver capito di potercela fare fisicamente (perché mentalmente la ragazza non ha bisogno di nessun sprono e consiglio… lei sa esattamente quello che vuole!) ha reinserito lo sci nella sua normale routine con impegno ed entusiasmo.
I miglioramenti in pista sono arrivati molto velocemente così come la voglia di bruciare qualche tappa. Tra l’estate e l’autunno 2018, grazie a Davide Gros, maestro della scuola sci Sauze Project nonché responsabile della Nazionale Paralimpica Italiana, Gioia ha potuto prender parte a tre allenamenti ufficiali con gli atleti della squadra nazionale e altri aspiranti.
Durante questo inverno 2018-2019 Gioia ha ovviamente continuato ad allenarsi in parte con i maestri/allenatori della scuola sci Sauze Project (Andrea Gamba, Stefano Canavese e Giulia Gros) e con Tato Gros aggregata alla Squadra Nazionale per essere pronta ad affrontare fisicamente e mentalmente le prime gare disputate i primi di marzo a Prato Nevoso.
E cosa c’è di più bello che rompere il ghiaccio con una vittoria in una gara di Coppa Italia a Prato Nevoso in slalom gigante senza mai essersi allenata in quella disciplina?
E se una volta rotto il ghiaccio si vincono addirittura i Campionati Italiani FISIP disputati nella ski area Alpe Cimbra-Folgaria il 23-24 marzo 2019?
Si avete capito bene…dal non avere neanche la certezza di poter camminare di nuovo da sola ad essere campionessa Italia in soli 3 anni!!!
Dopo tutto questa è proprio Gioia… una fortissima ragazza dalle mille sorprese.
Questa vittoria in slalom gigante avvicina ancora di più il prossimo obiettivo che è quel di far parte della squadra Nazionale a tutti gli effetti.
Gioia infatti si dovrà impegnare ed allenare per raggiungere i criteri che danno l’accesso alla squadra e che consistono nella classificazione oggettiva stabilita dai punti delle gare di coppa del mondo e da quella soggettiva stabilita dai tecnici della squadra.
Davide Gros, responsabile della Nazionale Italiana Paralimpica: ”Oltre a conosce Gioia da quando era una bambina visto che siamo nati e cresciuti nello stesso paese, Sauze d’Oulx, personalmente sono molto contento che si sia creata questa opportunità per lei e anche per la squadra. Gioia infatti si è integrata benissimo e devo dire che il suo carattere è molto aggregante. Ha questa capacità di legare e fare amicizia con tutti e in un contesto dove far squadra è fondamentale lei potrebbe essere davvero un elemento prezioso. Spero quindi fortemente che si impegni al massimo e che si alleni nel migliore dei modi e che nelle future gare riesca a raccimolare i punticini necessari per guadagnarsi il posto in squadra. Per lei le porte sono più che aperte e saremmo davvero felici di farci contagiare dalla sua immensa e purissima GIOIA”.
Gioia: “sono molto felice che la vita mi abbia ridato quest’opportunità. L’esperienza sugli sci con la squadra Nazionale mi ha aperto un mondo tutto nuovo e spero un giorno di farne parte a tutti gli effetti. Mi allenerò molto perché ciò possa accadere anche se prima voglio dare priorità alla scuola e finire gli studi. Nel frattempo never give up!”.
Good luck Joy e come hai detto tu never give up!
La tua scuola di sci
G.G.
3°-4°-5° elementare... dalla teoria alla pratica con sciAbile
La vita ci insegna che non basta studiare ed avere tutte le conoscenze teoriche, quello che si apprende va messo in pratica per essere metabolizzato e capito fino in fondo.
Lo scopo del quarto incontro con la scuola elementare di Sauze d’Oulx è stato proprio questo. Cercare di mettere in pratica la lezione teorica sulla disabilità fatta il 12 dicembre 2018, interagendo direttamente con bambini davvero speciali che hanno delle disabilità.
I maestri di sci di Sciabile della scuola sci Sauze Project, coordinati dalla responsabile Chiara Garberoglio, hanno dato appuntamento alle maestre e ai bimbi delle classi 3-4-5 elementare di Sauze d’Oulx presso il campetto scuola Funny Land dove partono tutte le ore di sci di Sciabile.
La lezione pratica sul campo è cominciata alle ore 9.00 con una precisa spiegazione da parte di Chiara sulla differenza tra disabilità e handicap dove la disabilità indica qualcosa che si ha in maniera permanente mentre l’handicap una situazione che può variare a seconda dell’aiuto esterno che si può ricevere.
Chiara: ”allora bimbi immaginatevi che nella vostra classe ci sia un bimbo che abbia una disabilità motoria e che non possa camminare, andare a scuola a piedi, fare le scale, andare a scrivere alla lavagna e correre nell’intervallo come fate voi. In una scala da uno a dieci la sua disabilità è dieci perché non può camminare.
Immaginatevi se per arrivare in classe tutte le mattine dovesse fare venti scalini, anche il suo handicap sarebbe dieci giusto? Perché lui le scale con la sedia a rotelle non le può fare. Ma se nella scuola ci fosse un ascensore che lo porta alla classe il suo handicap scenderebbe a zero giusto? Perché grazie all’ascensore può arrivare in classe senza problemi.
Allo stesso modo se i suoi compagni avessero paura di lui, lo lasciassero da solo nell’intervallo, se la maestra non lo coinvolgesse nelle attività della classe, se non spiegasse ai compagni quali siano le sue necessità e come comportarsi con lui il suo handicap sarebbe 10. Ma se la maestra aiutasse i compagni a capire le sue difficoltà, spigasse come si può aiutarlo, insomma se gli altri bimbi imparassero a conoscerlo e a non avere pare del “suo essere diverso”, allora sarebbe un bambino proprio come tutti gli altri, con cui giocare, imparare, fare merenda e magare anche litigare qualche volta. E così il suo handicap andrebbe nuovamente a zero!
Bene.. oggi voi siete venuti fin qui al Funny Land per fare proprio questo, limitare gli handicap che i bambini della cooperativa Girotondo potrebbero avere.
Tutti voi sapete sciare e sapete quanto a volte sia faticoso rialzarsi da soli, mettersi gli scarponi e i guanti e camminare con gli sci in spalle. Il vostro compito di oggi è quello di aiutare questi bimbi a fare tutte queste cose e fare in modo che si divertano proprio come vi divertite voi e che tornino a casa con un sorriso grande grande.”
Dopo questa bellissima spiegazione condita da tante domande e curiosità dei bimbi Chiara ha passato la parola al mitico maestro Oscar Bouvet, idolo indiscusso dei bambini dal 1990!
Oscar ha infatti simulato una lezione su sedia, nel caso in cui una persona disabile non abbia possibilità di farlo stando in piedi, con l’aiuto della piccola Irene, di Angelo e Mathias .
I bambini hanno potuto osservare tutte operazioni di preparazione, dalla vestizione al posizionamento dalla sedia a rotelle al guscio, fino alle manovre necessarie per poter prendere la seggiovia e finalmente sciare in libertà.
Oscar: “bimbi dovete pensare che anche se chi è sulla sedia non può sciare con le proprie gambine come fate voi, può comunque darmi una mano a fare la curva, basta alzare il braccio nella direzione della curva che si vuole fare ed inclinare la testa. E sapete cos’è la cosa bella? Che a fine giornata si divertono esattamente come voi e sono felici di tornare a casa dalla propria mamma!”.
La vera motivazione della spiegazione di Oscar sulla sedia è stata quella che finalmente hanno potuto incontrare la mitica Cocca Visconti, una meravigliosa ragazza di cui hanno tanto sentito parlare nelle lezioni precedenti.
Cocca ha una tetraparesi distonica dovuta a delle complicazioni durante il parto che le impedisce di controllare i muscoli e di conseguenza i movimenti. Cocca fa anche fatica a parlare e tante volte capirla è davvero difficile. Per i bimbi è stato un incontro davvero forte e quando l’hanno incontrato è calato un silenzio ed un imbarazzo generale. Prezioso è stato l’intervento di papà Davide che ha fatto capire ai bimbi che anche se Cocca può sembrare diversa e un pochino strana è una persona molto intelligente e con tanta voglia di fare. Cocca infatti ha appena presentato la sua tesi di laurea ed è molto attiva nell’organizzazione la sua associazione che si chiama Cerchio delle Abilità, che porta qui a Sauze bimbi e ragazzi che come lei hanno dei deficit motori ma anche tanta voglia di sciare
Finalmente verso le ore 10.00 si entra nel vivo della pratica a seguito dell’arrivo dei bimbi della cooperativa Girotondo. E’ stato bellissimo vedere con quanta serietà, coinvolgimento ed energia i bimbi delle elementari si siano adoperati per mettere in pratica quello che gli era stato spiegato poco prima. Hanno aiutato i loro coetanei ad attrezzarsi, a prendere il tappeto, ad impugnare i bastoncini e gli sono corsi dietro come matti quando facevano la loro discesa sugli sci… sempre più veloce, sempre più veloce!
Il risultato è stato una fusione di sorrisi, grida, schiamazzi e anche cadute … la disabilità dei bambini è rimasta, ma l’handicap quello non c’era su quel campetto, e dall’esterno quello che si vedeva erano solo bambini che si stavo divertendo insieme.
Le soprese non sono finite e la giornata è stata un crescere di emozioni.
Verso le 12.00 è infatti arrivato anche Matteo, un ragazzo di 31 anni autistico, che come Cocca, scia con il progetto Sciabile da molti anni. I bambini hanno visto nelle lezioni teoriche video e immagini di Matteo sulla progressione dei suoi miglioramenti e già in aula erano stati molto colpiti dal fatto che Matteo ci avesse messo otto anni per raggiungere un livello base a spazzaneve. Come per Cocca sono stati molto discreti e silenziosi. Hanno osservato Matteo mettersi gli scarponi, i guanti, il casco e gli sci, e l’hanno visto da lontano veder fare quel tappetino con tutta facilità quando otto anni fa sembrava davvero una missione impossibile.
Non hanno fatto tante domande ma hanno osservato moltissimo e hanno metabolizzato quelle immagini e foto che gli avevamo fatto vedere l’anno scorso e siamo sicuri che avendo visto Matteo hanno davvero capito che tutti possono imparare e migliorare anche a costo di metterci tantissimo tempo.
Dopo tutto si sa, i bimbi sono delle spugne che assorbono tutto quello che gli si dice, ma ancora di più imparano quello che vedono fare agli altri e capiscono fino in fondo quando sperimentano in prima persona.
Noi maestri di sci del progetto Sciabile con questi incontri di sensibilizzazione vorremmo fare in modo che “queste piccole spugne” assorbissero il più possibile sani principi, atteggiamenti positivi e costruttivi, una certa apertura mentale verso il diverso, che capiscano che aiutare gli altri ci fa stare bene, ci può rendere più felici di quando si batte il livello dell’ultimo gioco della playstation.
Perché al di là di tutte le differenze, tutti ma proprio tutti vogliamo essere felici.
SciAbile + SUISM = formazione perfetta
Come ormai d’abitudine anche quest’anno gli studenti SUISM della specialistica del polo universitario delle interfacoltà motorie sono venuti il 18 gennaio a Sauze d’Oulx per l'uscita didattica sulla neve.
Il loro pacchetto studi prevede quattro materie dove si approfondiscono teoricamente e praticamente quattro discipline sportive per disabili tra cui lo sci alpino.
Guidati dai nostri maestri, Claudia Gambarino (docente universitaria), Fausto Tino Chiaravalli (maestro di sci) e Marco Tintinelli (cultore della materia), gli studenti hanno sperimentato l'utilizzo delle attrezzature e appreso le tecniche di base per l'insegnamento dello sci alpino e dello snowboard a persone con disabilità.
Si è trattato della prima esperienza per i ragazzi che hanno colto al meglio l’opportunità di approcciarsi al mondo della disabilità sulla neve in maniera positiva e costruttiva.
La Dott.ssa Gambarino soddisfatta dice:” i ragazzi sono stati tutti molto attenti, precisi e partecipi. Hanno avuto la possibilità di sciare bendati, guidare i loro compagni, provare a sciare con una gamba sola e con l’ausilio degli stabilizzatori. Si sono fatti trasportare sulla sedia dai maestri Marco e Tino e si sono divertiti moltissimo. Hanno infatti percepito a pieno la sensazione di velocità, del vento in faccia e quella libertà che solo lo sci sa dare. Si sono però anche resi conto delle varie difficoltà annesse: le barriere architettoniche in primis, la stanchezza nel doversi rialzare da soli in seguito ad una caduta, il freddo ecc.
Oltre a sperimentare su loro stessi gli studenti hanno anche potuto affiancare e ad aiutare i maestri di maestri di sci impegnati in una normale mattinata di lezione con il gruppo dell’associazione Muoversi Allegramente preparando l’attrezzaura, aiutandoli a mettere gli scarponi oltre che a seguire ed aiutare i principianti.
Anche il maestro Fausto Tino Chiaravalli si è dimostrato particolarmente entusiasta alla fine della giornata: “questa è la mia terza esperienza con i ragazzi dell’università Suism e devo dire che quest’anno il gruppo si è dimostrato veramente partecipe. E’ stato molto gratificante vederli divertiti quando li trasportavo sulla sedia ma soprattutto percepire che hanno colto il senso del nostro progetto. Per capire quello che intendo vi invito e vedere il video che ha realizzato uno degli studenti Paolo La Torre”.
Non ci resta quindi che fare in bocca al lupo ai ragazzi per il loro percorso studi e speriamo che questa esperienza con il progetto SciAbile li abbia arricchiti e appassionati ancora di più.
Al prossimo anno.
Chi “OSO” boccia!
E’ stato un pomeriggio diverso quello del 24 novembre 2018. Niente sci, neve o montagne ma un bocciodromo in centro a Torino, delle bocce blu e rosse e tanta voglia di sfida e divertimento.
I maestri della scuola di sci Sauze Project hanno accolto con entusiasmo l’invito alla giornata promozionale di boccia Paralimpica al palazzetto Fortino di Torino e si sono dati battaglia con i ragazzi del “Cerchio delle Abilità” e di altre associazioni che si sono riunite per fare allenamento, per promuovere la disciplina delle bocce e per stare in compagnia.
La domanda sorge spontanea : ma come fa un ragazzo con una disabilità motoria a giocare a bocce?
Le bocce paralimpiche hanno le stesse regole delle bocce per normodotati ma si gioca tutti da seduti per permettere di essere allo stesso livello.
Chi ha una disabilità agli arti inferiori gioca normalmente con braccia e mani per fare i tiri. Chi ha invece una disabilità che coinvolge i quattro arti è affiancato da un assistente. Il suo compito è quello di posizionare e muovere una particolare rampa da dove viene posizionata e lanciata la boccia seguendo scrupolosamente le indicazioni e le scelte tattiche del giocatore. A garanzia del fatto che il lancio non dipenda dall’assistente c’è la regola che quest’ultimo debba dare le spalle al campo non potendo influenzare in alcun modo la partita.
Un’altra domanda sorge spontanea: come viene lanciata la boccia da un giocatore che ha un utilizzo limitato o inesistente di mani o braccia?
Vi abbiamo parlato della rampa che è composta da più elementi che vengono combinati tra loro dall’assistente per ottenere differenti direzioni e intensità del lancio. Questa rampa viene posizionata davanti al giocatore che, utilizzando un qualsiasi gesto motorio in possesso, da semplicemente l’input alla boccia facendola cadere dalla rampa.
Chi riesce da una semplicissima spinta alla boccia con un dito. Chi ha patologie particolarmente complesse può farlo con il naso, la guancia, il gomito o qualsiasi parte del corpo che riesca a controllare.
La cosa bella del gioco delle bocce paralimpiche è che, nonostante i limiti fisici, permette comunque di raggiungere un livello tecnico e di precisione davvero altissimo ma soprattutto che permette di giocare tutti assieme: normo dotati, disabili, adulti e bambini!
Un grazie di cuore va dato alla nostra Cocca Visconti per l’invito e per averci fatto scoprire uno sport nuovo davvero tecnico, stimolante e coinvolgente.
A Roberto mandiamo un grazie “ tecnico e agonistico” perché giocando nella nostra squadra ha alzato decisamente il livello. Meno male che lo avevamo come alleato e non come avversario se non sarebbe stata davvero dura fare qualche punto!
Forse le bocce non sono proprio il nostro mestiere ma l’importante è partecipare ed esserci sempre.